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Anteprima testo
Monica si riempie i polmoni di gioia: «Testuali parole: è difficile spiegare, bisogna provare»1.
Che significa bisogna provare? Ma io non ho fatto un bel nulla con Luca! Ho visto che piangeva e allora mi
sono avvicinato per vedere cosa succedeva. Ma lo avrebbe fatto chiunque, no? D’accordo, è vero, poi mi
sono messo lì ad ascoltarlo. Cosa mi ha detto? Nulla, che si era innamorato di una ragazza, che però non
aveva il coraggio di dirglielo, e via discorrendo, le solite cose di chi non è abituato ad amare. A parte
quella volta che siamo andati insieme a fare il gioco delle strisce pedonali, niente di più di qualche
chiacchierata. Però ci siamo divertiti e i pedoni sono fantastici. Ci sono quelli che neppure se ne accorgono
che ti sei fermato, che poi è anche giusto che lo fai visto che ci sono le strisce; e ci sono quelli che se la
prendono con te anche se sei l’unico che li fa passare. I migliori sono quelli che ti ringraziano, quelli che ti
sorridono increduli, quasi ti abbraccerebbero. Ah, dimenticavo i turisti! In fondo basta poco per
convincerli che Roma è una città gentile ed esportare all'estero un'immagine falsata del nostro paese.
Ovviamente è un gioco che si deve fare in motorino, con la macchina è impensabile. Non so perché, Luca
non voleva mai smettere. Una volta una ragazza a capo di una comitiva di stranieri era così contenta che ci
eravamo fermati che ci ha fatto l’inchino. Allora Luca è sceso dal motorino, l'ha ringraziata con un
abbraccio e poi si è messo a ballare con lei in mezzo alle strisce. Io non credevo ai miei occhi perché tutti
gli altri hanno cominciato a fare la stessa cosa. Ovviamente avevano bloccato il traffico e alle mie spalle si
è scatenato un inferno di clacson e parolacce. Quando è arrivato il vigile a mettere ordine, Luca gli ha fatto
l’inchino e poi via, più veloci della luce. Ancora me lo ricordo il pizzardone nello specchietto retrovisore
che ci manda a quel paese con il braccio alzato. Ma la multa non ce l’ha fatta. Chissà, magari anche Monica
ha bisogno di qualcosa del genere. O forse no. Eccola lì che continua a guardarmi in attesa di qualcosa. Di
certo non posso rimanere zitto.
«Luca mi ha raccontato cosa gli stava succedendo».
«D’accordo».
VI
All’apertura del supermercato mancano pochi minuti e davanti all’ingresso ci sono già alcuni clienti pronti
a fare razzia. I cassieri si preparano al quotidiano saccheggio distribuendo gli spiccioli negli appositi
cassetti, mentre la donna delle pulizie spazza via le ultime foglie d’insalata dal pavimento. Al bancone dei
salumi, Marco, quarant'anni e un muso lungo fino al pavimento, sta preparando l’affettatrice. Accanto, al
bancone del pane, Paolo sistema le pagnotte sugli scaffali. Lui è di buon umore, come tutte le mattine del
resto, e oggi si è svegliato canterino: «Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po’».
«A Pa’, e daje, su!», supplica Marco, «armeno famme sveja in santa pace!»
Con un balzo, Paolo raggiunge il collega, sfila un salame dallo scaffale e se lo porta alla bocca a mo’ di
microfono: «E siccome sei molto lontano…». Poi porge il salame a Marco. Lui lo afferra, si mette in posa da
rocker e finisce la strofa: «Più forte ti scriverò».
«Yeah!», fa Paolo che, tutto contento, se ne torna al suo posto.
«Cambia dottore!», gli dice Marco mentre rimette a posto il salame.
All’ora di pranzo, Marco è di nuovo quello della mattina. Paolo no, lui sì che sa come conservare l’allegria.
Il segreto è rendere emozionante ogni cliente. Come? Bastano quattro piccole mosse:
1)voltare le spalle al bancone;
2) premere il pulsante del display;
3) invocare il numero fortunato;
4) voltarsi di nuovo e gustarsi la sorpresa.
«Sessantasei?»
«Eccomi».
«Oh, signora Maria, che piacere! Cosa le do oggi?»
«Dammi un quarto di Genzano».
«Questo va bene?»
«No, troppo bruciato».
«Questo qui, allora».
«No, quell’altro era meglio… anzi, no: dammi due rosette ben cotte e... quel filoncino là integrale».
«Ma certo, signora Maria, agli ordini».
Paolo, con movimenti sicuri e leggiadri, imbusta il pane.
«Desidera altro?»
La signora Maria fa cenno di no. Paolo attacca l'adesivo con il prezzo e consegna il pacco.
«Arrivederci, signora Maria».