Diritti animali e doveri umani.pdf

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Gli animali “da pelliccia†vivono in gabbia, lontani dal loro habitat e impossibilitati a svolgere
attività per loro naturali. Sintomo del loro malessere psicologico anche in questo caso sono i
movimenti stereotipati.
Per non rovinare la loro pelliccia vengono uccisi spezzando le vertebre cervicali oppure
asfissiandoli o ancora per elettrocuzione anale.
Oltre agli allevamenti, un’altra fonte di animali da pelliccia è la cattura mediante tagliole, che
provoca agli animali gravi traumi.
Per produrre una sola pelliccia servono molti animali: ad esempio per una pelliccia di volpe ne
servono 40, mentre per una di visoni addirittura 60.
Per quanto riguarda i capi in pelle e cuoio alcuni si giustificano col fatto che si tratta di animali
comunque destinati alla macellazione, ma non si pensa mai che l’incasso derivato dai
“sottoprodotti†animali è sostanzioso e permette di tenere in piedi il business degli allevamenti: se si
smettesse di comprare capi in pelle diventerebbe meno conveniente allevare animali per la
macellazione e questo costringerebbe alla chiusura molti allevamenti che andrebbero in passivo.
Trasformazione in “spettacoloâ€:
Circhi, corse o peggio combattimenti sono alcuni tra gli “spettacoli†di cui sono protagonisti gli
animali. Gli animali sono fuori dal loro habitat naturale, maltrattati e addestrati a fare cose per loro
innaturali. Per quanto come al solito leggi sul “benessere†vogliono illuderci che tutto vada bene,
basta osservare i loro comportamenti stereotipati e ripetitivi per capire che si tratta di animali malati
di mente, creature psicologicamente annientate perché impossibilitati ad esprimere la loro natura.
Negli spostamenti tra una località e l’altra gli animali sono stipati in camion o treni e giunti a
destinazione vengono tenuti in gabbia o legati ad una catena. Le leggi prevedono spazi “sufficientiâ€
per un’adeguata libertà di movimento: è chiaro che una gabbia per quanto grande non potrà mai
essere adeguata se si pensa che in natura alcuni animali selvatici sono liberi di muoversi in territori
vasti fino a 1000 Km2.
La struttura sociale viene completamente persa: i cuccioli vengono allontanati anzitempo dalle
mamme, gli animali solitari costretti a stare insieme e gli animali sociali impossibilitati a svolgere il
loro ruolo nella comunità .
Gli animali detenuti nei circhi vivono in condizioni peggiori dei più violenti criminali che nelle
celle d’isolamento hanno comunque garantita un’ora di esercizio fisico, letture e TV. Per di più
questi animali, a differenza dei criminali, sono rinchiusi senza nessuna colpa.
Gli addestratori affermano di usare il rinforzo positivo. Ma allora a cosa servono fruste, bastoni
uncinati e pungolatori elettrici? Dei filmati girati clandestinamente mostrano che la crudeltà e la
coercizione sono i metodi di addestramento più diffusi.
Lo stesso discorso vale per parchi acquatici e delfinari che offrono spettacoli con mammiferi
marini.
Le lunghe procedure burocratiche impediscono che i circensi fuori legge vengano puniti.
Trasformazione in “sportâ€:
Alcune attività vengono etichettate come sport. Tra queste troviamo caccia e pesca da una parte
oppure rodei, corse di levrieri, corride dall’altra.
Su questo tema ci sarebbe molto da dire, ma ci limitiamo a sottolineare che uno sport richiede la
partecipazione volontaria di tutti i concorrenti, mentre in tutti questi casi gli animali sono come al
solito costretti a partecipare ad un triste gioco di maltrattamenti ed infine di morte.
Trasformazione in strumenti di ricerca:
Uno dei più grossi temi animalisti è certamente quello della vivisezione. Migliaia di animali
vengono ogni giorno torturati in nome di un presunto beneficio per gli umani. Ma sono davvero utili
queste torture?